giovedì 5 marzo 2009

Oneiromachia - La casa sui giardini.

E' una giornata assolata, sono davanti alla porta della casa dei miei nonni paterni. Dalla finestra del secondo piano la seconda moglie di mio nonno si sporge sulla strada, verso di me. La cipolla che ha in testa è quella di Yubaba di Spirited Away, ma invece di essere grigia, è nera corvina, come se non avesse gli anni che ha. Non capisco se mi stia invitando a entrare, o intimando di restare fuori. Mio nonno sulla porta, giovanissimo, come se me lo ricordassi in un'immagine che serbo dai miei quindici anni. Mi avvicino entrando direttamente dal cancelletto chiuso sulle piccole scalette di 5 gradini che sono sulla soglia. Lo abbraccio e accosto il mio viso al suo per baciargli una guancia. Sorride, ma il viso adesso è fuori fuoco. Dentro la casa la luce è fioca, da fuori, come quando attraverso le tapparelle entrano le luci delle macchine di passaggio, arrivano dei fiotti accecanti. Ora che mi stacco da lui vedo che in casa c'è anche Gianni, il fratello di mio padre, la sua nemesi, il suo esatto contrario. Anche lui giovane e magrissimo. Vestito pieni anni settanta, toni marroni e cachi. Guardo di nuovo mio nonno, poi mio zio. Ma a questo punto non so più se sia mio zio, mio padre o io.

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